Il radon, un gas radioattivo naturale, costituisce una minaccia per la salute umana quando si concentra negli edifici. La recente legislazione italiana ha posto l'accento sulla prevenzione e la protezione, con l'adozione di un Piano Nazionale d'Azione per il Radon, finalizzato a ridurre i rischi associati all'esposizione a questo gas nocivo.
Il radon è un gas radioattivo naturale, inodore e incolore, che si forma nel terreno attraverso il decadimento di elementi radioattivi presenti nella crosta terrestre, come l'uranio e il torio. Questo gas può infiltrarsi negli edifici attraverso fessure e crepe nelle fondamenta, nonché attraverso il suolo poroso e i materiali da costruzione. Quando il radon si decompone, i suoi sottoprodotti diventano solidi e possono aderire alle particelle presenti nell'aria. Questi solidi possono essere inalati e accumularsi nei polmoni, aumentando il rischio di problemi respiratori, soprattutto di tumori polmonari.
La legislazione vigente ha posto particolare attenzione alla protezione dalle radiazioni ionizzanti, compreso il radon. Il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101, ha recepito la Direttiva 2013/59/Euratom, stabilendo l'obbligo per l'Italia di adottare un Piano nazionale d'azione radon, che si concentra sui rischi a lungo termine legati all'esposizione a questo gas.
Attraverso i decreti legislativi del 2020 (n. 101) e del 2022 (n. 203), le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono tenute a individuare le "aree prioritarie". Queste aree, con concentrazioni di radon superiori a 300 Bq/m3 nel 15% degli edifici, sono quelle in cui le concentrazioni potrebbero causare danni significativi alla salute delle persone. Si tratta specialmente di locali sotterranei, stabilimenti termali, locali semi-sotterranei e piani terra. Inoltre, nel contesto del Piano Nazionale d'Azione per il Radon (PNAR), non ancora pubblicato, sarà obbligatorio procedere alle misurazioni anche in specifiche tipologie di ambienti di lavoro identificati.
Il livello di riferimento per la concentrazione di radon nei luoghi di lavoro sotterranei è di 300 Bq/m3 e di 6mSv (milli Sievert delle radiazioni) in termini di dose annua efficace, mentre per le abitazioni è di 300 Bq/m3 per gli edifici esistenti e di 200 Bq/m3 per le nuove costruzioni.
Superare i 300 Bq/m3 non è consigliabile e livelli di radiazione superiori a 6mSv richiedono specifiche prescrizioni per proteggere i lavoratori.
Il nuovo Piano nazionale d'azione per il radon, adottato nel gennaio 2024, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 febbraio 2024. Si concentra sulla misurazione, prevenzione e riduzione dell'esposizione al radon, includendo strategie per individuare le aree a rischio, promuovere campagne informative e prevenire l'ingresso del radon negli edifici.
Gli ambienti di lavoro che impediscono l'accesso del gas radon dal suolo, ad esempio attraverso intercapedini, o che dispongono di una ventilazione costante e adeguata, presentano minori rischi rispetto a quelli soggetti a infiltrazioni o polverosi, o con una scarsa circolazione d'aria.
Il Piano propone anche interventi specifici per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici, nonché la formazione di esperti e la promozione della ricerca scientifica per affrontare efficacemente il problema, mirando a proteggere la salute pubblica riducendo i rischi associati all'esposizione a questo gas radioattivo, inserendosi in un quadro normativo più ampio a livello europeo e nazionale.
In futuro, la disponibilità crescente di dati e la revisione dei criteri di identificazione condurranno certamente all'espansione della mappatura delle aree prioritarie, promuovendo una tutela più efficace dei lavoratori e dei cittadini. È essenziale condurre misurazioni accurate delle concentrazioni di gas negli ambienti di lavoro e nelle abitazioni, considerando metodologie, posizionamento dei dispositivi e durata delle misurazioni, oltre all'analisi dei risultati.
L'obiettivo principale è aumentare l'informazione e la consapevolezza dei potenziali rischi, al fine di ridurre l'incidenza di tumori nei lavoratori e nella popolazione generale, anche se implementare adeguate misure di prevenzione e protezione presenta sfide complesse.