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Formazione addetto alimentarista Rischio A (Calabria)

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso ha l'obiettivo di illustrare le caratteristiche fondamentali del metodo HACCP, le differenze tra

autocontrollo alimentare e HACCP, ed assicurare che i responsabili dell’elaborazione e della gestione delle procedure, basate sui principi del sistema HACCP, ricevano un’adeguata formazione per l’applicazione dei principi del sistema HACCP”. Tra le finalità del corso rientra anche l'obiettivo che gli addetti alla manipolazione degli alimenti ricevano un addestramento e/o una formazione in materia d’igiene alimentare, in relazione al tipo di attività, finalizzata a rafforzare i comportamenti corretti per l’igiene sul luogo di lavoro e ad aumentare la consapevolezza dei pericoli di trasmissione di malattie attraverso gli alimenti.

Il corso Illustra le caratteristiche del sistema HACCP, le procedure di autocontrollo ed i principi del sistema HACCP con particolare riferimento a:

  • Tracciabilità e rintracciabilità
  • Comportamenti del personale: igiene della persona e procedure specifiche
  • Diagrammi di flusso dell’attività svolte
  • Igiene ambientale e strumentale
  • Procedure di autocontrollo
  • Procedure di gestione del sistema
  • Nozioni base sulle allergie alimentari, normativa di settore, procedure operative
  • Nozioni sulle contaminazioni crociate e protezione dei soggetti celiaci
  • Microrganismi patogeni
  • Corretta conservazione degli alimenti e trattamenti di abbattimento microbico
  • La prevenzione delle tossinfezioni alimentari
  • Implementazione dei piani HACCP
  • Vengono definiti:
  • i rischi e i pericoli alimentari e la prevenzione da mettere in atto;
  • i ruoli, gli obblighi e le responsabilità dell'industria alimentare.

Vengono inoltre approfonditi i requisiti specifici dei materiali per la preparazione alimentare e illustrato il quadro normativo di riferimento con particolare riguardo al pacchetto igiene del 2006, recepito in Italia col D. Lgs. 193/2007 e la normativa di riferimento per la formazione degli alimentaristi. Alla fine del corso, l'utente svolgerà una verifica finale degli apprendimenti che consiste nella somministrazione di un test sugli argomenti oggetto dell’intervento formativo. Tali contenuti saranno articolati in rapporto agli specifici obiettivi dei corsi di formazione.

DURATA

  • Formazione  – 8 ore

DESTINATARI

Il corso è rivolto a:

  • responsabili delle procedure di autocontrollo alimentare (operatore del settore alimentare);
  • responsabili aziendali (titolare, legale rappresentante, operatore delegato dalla direzione aziendale allo svolgimento della funzione di responsabile aziendale ed alimentare);
  • personale addetto ad attività alimentari complesse: addetti alla manipolazione di alimenti deteriorabili in tutte le fasi, dalla produzione, allo stoccaggio, alla lavorazione e preparazione, alla trasformazione, alla vendita/somministrazione/commercio, e rivolto agli addetti dei seguenti settori:
    • Filiera cerealicola-molitoria-pastaria e mangimistica
    • Filiera latte
    • Filiera carne
    • Filiera olio
    • Filiera vino
    • Acque minerali
    • Ristorazione in genere (somministrazione di alimenti e bevande)
    • Commercio alimenti deperibili
    • Produzione alimenti

CORSO ON LINE

Tipologia Validità Ore
Formazione addetto alimentarista Rischio A (Calabria) 3 anni 8

CONTESTO NORMATIVO

Reg. CE 852/2004 allegato II al cap. XII; accordo STATO REGIONI N. 2470/2006; REG. CE 853/04; DGR 2 febbraio 2012, n. 28; Sentenza Tar Campania 00209- 2012; Ordinanza Tar Lazio 1179- 2010; deliberazione giunta regionale 2 febbraio 2012, n. 28.

PROGRAMMA

MODULO 1 – IL SISTEMA HACCP

Caratteristiche dell'HACCP

  • Introduzione
  • Il sistema di autocontrollo alimentare
  • Origine dell'HACCP
  • Normativa di riferimento
  • Dal prodotto al processo
  • Definizione dell'HACCP
  • L'autocontrollo aziendale
  • Obiettivi dell'HACCP
  • Termini importanti 1/2
  • Termini importanti 2/2
  • Differenza tra Autocontrollo e HACCP
  • Caratteristiche del piano di Autocontrollo 1/2
  • Caratteristiche del piano di Autocontrollo 2/2
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Relazione con i vari soggetti coinvolti nel processo alimentare

  • Introduzione
  • Formazione e aggiornamento periodico del personale
  • Categorie di addetti che operano la manipolazione degli alimenti
  • Frequenza obbligo formativo
  • Organizzazione dei corsi
  • Attività di vigilanza
  • Il Decalogo del buon alimentarista
  • Riepilogo

Piano HACCP: fase preliminare

  • Introduzione
  • Fasi del piano HACCP

Piano HACCP: fase preliminare

  • Introduzione
  • Fasi del piano HACCP
  • Mandato della direzione e coinvolgimento dei vertici
  • Creazione del gruppo di lavoro
  • Identificazione degli obiettivi del Piano
  • Descrizione del prodotto
  • Definizione del diagramma di flusso
  • Esempio di diagramma di flusso
  • Predisposizione e conferma delle istruzioni di lavoro
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Piano HACCP: fase attuativa

  • Introduzione
  • I sette principi HACCP
  • Analisi dei pericoli
  • Identificazione dei CCP
  • Fissazione dei limiti critici
  • Definizione del sistema di monitoraggio
  • Definizione del sistema di monitoraggio: caratteristiche
  • Definizione di azioni correttive
  • Definizione delle procedure di verifica
  • Modalità di registrazione e conservazione documentazione
  • Difficoltà nelle fasi
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Efficacia dell'HACCP

  • Introduzione
  • Applicazione dell'HACCP
  • Procedure generalizzate di controllo
  • Selezione materie prime utilizzate
  • Controlli durante carico/scarico merci
  • Temperature ammesse per merci deperibili in arrivo
  • Controllo dello stock
  • Vita commerciale dei prodotti
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Tracciabilità e rintracciabilità

  • Introduzione
  • Il Regolamento 178/2002
  • • Pacchetto igiene del 2006
  • • Rintracciabilità dei prodotti alimentari
  • • Esempi di rintracciabilità
  • • Rintracciabilità interna
  • • Sanzioni principali
  • • Prova tu!
  • • Riepilogo

Test di fine modulo

MODULO 2 – RISCHIO MICROBIOLOGICO, CHIMICO E FISICO: LA CONTAMINAZIONE E LA PREVENZIONE

Rischi microbiologici, fisici e chimici

  • Introduzione
  • Contaminazione microbica
  • Introduzione
  • Contaminazione microbica
  • Proliferazione microbica
  • I tempi di proliferazione
  • Classificazione dei microrganismi
  • Crescita batterica negli alimenti
  • Fattori causa di malattie alimentari
  • Rischio chimico e fisico negli alimenti
  • Rischi nell'approvvigionamento
  • Punti di monitoraggio per i rischi chimici
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Contaminazione microbica degli alimenti

  • Introduzione
  • Contaminazione primaria e secondaria
  • Tipologie di contaminazione
  • Contaminazione crociata
  • Infezioni alimentari
  • Salmonellosi: caratteristiche
  • Salmonellosi: procedure di controllo
  • Gastroenteriti da e.coli: caratteristiche
  • Gastroenteriti da e.coli: procedure di controllo
  • Campylobacteriosi: caratteristiche
  • Campylobacteriosi: procedure di controllo
  • Yersinia Enterocolitica: caratteristiche
  • Yersinia Enterocolitica: procedure di controllo
  • Botulismo: caratteristiche
  • Botulismo: procedure di controllo
  • Staphilococco aureus: caratteristiche
  • Tipologie di microbi
  • Processi di distruzione dei batteri
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Prevenzione della contaminazione

  • Introduzione
  • Prevenzione della contaminazione
  • Conservazione degli alimenti
  • Accesso degli animali
  • Microrganismi patogeni
  • Scongelamento
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Importanza del controllo visivo

  • Introduzione
  • Controllo visivo: approvvigionamento
  • Controllo visivo: stoccaggio delle materie prime
  • Controllo visivo: lavorazione
  • Separare
  • Cuocere
  • Riscaldare
  • Controllo visivo: conservazione del prodotto finito
  • Controllo visivo: distribuzione, incarto, vendita
  • Controllo visivo: somministrazione
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Verifica e rotazione della merce immagazzinata

  • Introduzione
  • Conservare
  • Lo stoccaggio in magazzino
  • La conservazione di alimenti refrigerati
  • Il surgelamento
  • Controllo visivo: conservazione del prodotto
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Nozioni di chimica merceologica, chimica e fisica

  • Introduzione
  • Obbligo di indicazione in etichetta
  • Cos'è un'allergia alimentare ed elenco degli allergeni
  • La gestione del rischio allergeni
  • Alimenti sui quali prestare attenzione
  • Riepilogo

Test di fine modulo

MODULO 3 – PULIZIA E IGIENE

Requisiti dei locali

  • Introduzione
  • Tenuta delle strutture destinate ad alimenti
  • Caratteristiche delle strutture destinate agli alimenti
  • Servizi igienici
  • Aerazione e illuminazione
  • Impianti di scarico
  • Requisiti dei locali di preparazione alimenti
  • Requisiti del locale cucina
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Pulizia dei locali

  • Introduzione
  • Detersione e disinfezione
  • Programma di sanificazione
  • Cadenza delle operazioni
  • Detergenti
  • Disinfettanti
  • Attrezzature di lavoro
  • Disinfestazione
  • Smaltimento dei rifiuti alimentari
  • Rifornimento idrico
  • Conservazione alimenti
  • Conservazione: pericoli e rimedi
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Igiene della persona

  • Introduzione
  • Vestiario
  • Cura della persona
  • Malattie trasmissibili
  • Manipolazione alimenti: pericoli e rimedi
  • Quando lavarsi le mani
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Norme igieniche basilari per la lotta agli infestanti

  • Introduzione
  • Disinfestazione
  • Scarafaggi
  • Roditori
  • Prevenzione all'infestazione
  • Eliminazione dei rifugi
  • Prova tu!
  • Riepilogo

Test di fine modulo

MODULO 4 – NORMATIVA E ASPETTI GIURIDICI

Approfondimenti sul quadro normativo

  • Presentazione
  • Il pacchetto igiene del 2006
  • La direttiva 2007
  • Le sanzioni
  • Le leggi regionali italiane
  • Riepilogo

Gestione delle risorse umane

  • Introduzione
  • L’igiene del personale: abbigliamento da lavoro e igiene delle mani
  • Assicurare l’igiene degli ambienti
  • Impedire la moltiplicazione dei batteri
  • Evitare la contaminazione: rispetto indicazioni e prescrizioni aziendali
  • GMP
  • Cautele in caso di malattie
  • Riepilogo

TEST DI FINE CORSO

 

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Modifiche al Decreto 81/08 e Novità sulla Sorveglianza Sanitaria e Sicurezza sul Lavoro
10/01/2025
Modifiche al Decreto 81/08 e Novità sulla Sorveglianza Sanitaria e Sicurezza sul Lavoro

La Legge 203/2024, pubblicata il 13 dicembre 2024, introduce una serie di modifiche significative al Decreto Legislativo 81/2008, con un focus particolare sulla sorveglianza sanitaria, la sicurezza sul lavoro e alcune normative operative che riguardano diversi aspetti del mondo del lavoro. Modifiche alla sorveglianza sanitaria e ai medici competentiUna delle principali novità riguarda la sorveglianza sanitaria, regolata dall'articolo 41 del Decreto 81/2008. La legge stabilisce nuovi dettagli sulle visite mediche, inclusa quella preventiva, che deve accertare l'assenza di controindicazioni per il lavoro specifico a cui il lavoratore è destinato. Viene inoltre precisato che la visita medica può essere richiesta dal lavoratore stesso, qualora ritenuta necessaria in relazione ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute. Un altro importante cambiamento riguarda la gestione dei medici competenti. È stato introdotto il comma 4-bis nell'articolo 38, che stabilisce che il Ministero della Salute verifichi periodicamente il mantenimento dei requisiti professionali per l'iscrizione all'elenco dei medici competenti. Inoltre, la legge prevede la revisione delle modalità di visita in caso di cambio di mansione o di assenza per malattia superiore ai 60 giorni. Se il medico competente ritiene che la visita non sia necessaria, è tenuto a rilasciare comunque un giudizio di idoneità alla mansione. Novità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoroLa Legge 203/2024 interviene anche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, introducendo l'articolo 14-bis che obbliga il Ministro del Lavoro a fornire ogni anno, entro il 30 aprile, un resoconto alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sugli interventi da adottare per migliorarla. Questo resoconto include gli orientamenti e i programmi legislativi che il Governo intende seguire in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Un’altra modifica importante riguarda l’uso dei locali sotterranei e semisotterranei, che ora possono essere utilizzati solo se non si verificano emissioni di agenti nocivi, e a condizione che vengano rispettati i requisiti di aerazione, illuminazione e microclima. Il datore di lavoro dovrà comunicare l’utilizzo di tali locali all'Ispettorato Nazionale del Lavoro tramite posta elettronica certificata, allegando la documentazione che attesta il rispetto dei requisiti. L'uso sarà consentito trascorsi 30 giorni dalla comunicazione, salvo richieste di ulteriori informazioni da parte dell'Ispettorato. Aggiornamenti su lavoro agile, cassa integrazione e altri aspetti operativiLa Legge 203/2024 introduce anche novità in relazione al lavoro agile, alla cassa integrazione e ad altre pratiche operative. L'articolo 14 modifica il termine per le comunicazioni obbligatorie in materia di lavoro agile, che ora è esplicitamente fissato dalla legge. Inoltre, la legge abroga l’obbligo di fornire una tessera di riconoscimento per il personale nei cantieri edili, un obbligo che era già presente nel Decreto Legislativo 81/2008. Chiarimenti operativi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emesso la Nota prot. n. 9740 del 30 dicembre 2024, fornendo le prime indicazioni operative relative alle modifiche introdotte dalla Legge 203/2024. Tra i punti trattati, la Nota chiarisce la nuova disciplina riguardante la cassa integrazione, la somministrazione di lavoro e l’applicazione delle norme in caso di attività stagionali. L’Ispettorato ha anche previsto un aggiornamento delle modalità di accertamento della tossicodipendenza e dell’alcolismo, da definire attraverso un accordo in Conferenza Stato-Regioni. Modifiche alla Commissione per gli interpelliUn'altra novità riguarda l'articolo 12 della legge, che modifica la composizione della Commissione per gli interpelli istituita presso il Ministero del Lavoro. La nuova normativa stabilisce che la Commissione dovrà includere rappresentanti con profili giuridici provenienti da Ministeri e Regioni, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. In sintesi, la Legge 203/2024 apporta una serie di modifiche rilevanti al sistema normativo italiano in materia di lavoro, sicurezza sul lavoro e salute, con l’obiettivo di rendere più efficiente la gestione della sorveglianza sanitaria, migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e semplificare alcune normative operative.

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Innovazione Digitale: Tecnologie Smart per Rivoluzionare la Sicurezza sul Lavoro
19/12/2024
Innovazione Digitale: Tecnologie Smart per Rivoluzionare la Sicurezza sul Lavoro

Migliorare la Sicurezza sul Lavoro con i Sistemi Digitali Intelligenti Le tecnologie digitali stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, offrendo soluzioni innovative per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Dispositivi smart, esoscheletri, intelligenza artificiale, machine learning, IoT e realtà virtuale aumentata sono solo alcune delle tecnologie che stanno trasformando gli ambienti di lavoro in tutta Europa. Un documento dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA) esplora l'impatto di queste innovazioni, fornendo una panoramica dettagliata delle opportunità e delle sfide per migliorare la prevenzione e il monitoraggio dei rischi. Tecnologie Intelligenti per la Sicurezza sul Lavoro I sistemi digitali intelligenti offrono strumenti avanzati per raccogliere e analizzare dati, identificare rischi e implementare misure preventive. Alcuni esempi includono: Sensori per gas pericolosi: rilevano sostanze dannose in tempo reale. Solette intelligenti: supportano i lavoratori isolati. Bracciali e fasce smart: monitorano postura, carichi di lavoro e condizioni ambientali. Realtà aumentata e assistita: agevolano audit remoti e valutazioni di sicurezza. Questi strumenti migliorano l'ergonomia, riducono i rischi e consentono interventi tempestivi, rendendo i luoghi di lavoro più sicuri. Dispositivi Proattivi e Reattivi: Differenze Chiave I nuovi sistemi digitali per la sicurezza sul lavoro si suddividono in: Dispositivi Proattivi: Prevedono rischi grazie ad AI e machine learning. Supportano la prevenzione continua, monitorando costantemente le condizioni. Promuovono un ambiente di lavoro più salubre e sicuro. Dispositivi Reattivi: Rispondono rapidamente a emergenze o incidenti. Automatizzano la segnalazione di infortuni. Facilitano le indagini post-incidente per migliorare la prevenzione futura. Questi approcci complementari aiutano a minimizzare i danni e a migliorare i processi di gestione della sicurezza. I Casi Studio Analizzati da EU-OSHA EU-OSHA ha realizzato nove casi studio per esaminare l'adozione pratica di questi sistemi innovativi. Ogni studio evidenzia i fattori chiave per il successo, come: Ostacoli nell'implementazione delle tecnologie. Opportunità offerte dai nuovi strumenti. Strategie per integrare i sistemi nei processi aziendali. Questi casi studio offrono spunti utili per adottare soluzioni digitali intelligenti in modo efficace e sicuro. Le Sfide dell'Innovazione Digitale L'adozione di tecnologie avanzate presenta anche alcune sfide, tra cui: Formazione adeguata per i lavoratori. Integrazione nei processi aziendali esistenti. Gestione dei dati raccolti, garantendo la privacy e il rispetto delle normative. Affrontare questi aspetti è essenziale per sfruttare appieno il potenziale dei sistemi digitali intelligenti. I sistemi digitali intelligenti rappresentano una rivoluzione nella prevenzione dei rischi sul lavoro. Grazie alla combinazione di tecnologie proattive e reattive, queste soluzioni migliorano la sicurezza, promuovono la salute e aumentano l'efficienza nei luoghi di lavoro. L'adozione di questi strumenti richiede un impegno condiviso da parte delle aziende e dei lavoratori, ma il risultato è un ambiente di lavoro più sicuro e tecnologicamente avanzato.   Fonti: Smart digital systems for improving worker safety and health: overview of research and practices

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Rischio Industriale in Italia: Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)
12/12/2024
Rischio Industriale in Italia: Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)

Cos'è il Rischio Industriale? Il rischio industriale si riferisce alla possibilità che determinati impianti produttivi o commerciali, a causa della presenza di grandi quantità di sostanze pericolose, possano dar luogo a incidenti di grande portata. Tali eventi possono includere emissioni nocive, incendi o esplosioni, con effetti devastanti per la salute umana, l’ambiente e il territorio circostante. Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) sono regolati da normative specifiche che mirano a prevenire tali eventi e a proteggere le persone e l’ambiente. Gli impianti coinvolti operano in settori come: Industrie chimiche (produzione e lavorazione di sostanze pericolose). Raffinerie e depositi petroliferi. Depositi di esplosivi e combustibili. Impianti di stoccaggio di gas di petrolio liquefatto (GPL). Normativa: La Direttiva Seveso e il D.Lgs 105/2015 Il quadro legislativo italiano si basa sulla Direttiva 2012/18/UE (nota come Direttiva Seveso), introdotta dopo il grave incidente industriale verificatosi a Seveso, in Lombardia, nel 1976. Questa normativa stabilisce misure preventive rigorose e procedure per la gestione degli incidenti industriali. In Italia, la direttiva è stata recepita con il D.Lgs 105/2015, che distingue gli stabilimenti RIR in due categorie: Soglia Inferiore: Impianti soggetti a obblighi di base (articoli 13 e 14). Soglia Superiore: Impianti con requisiti aggiuntivi, inclusa la redazione di un Rapporto di Sicurezza (articoli 13, 14 e 15). Le attività industriali a rischio sono censite nella banca dati nazionale gestita da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), disponibile per la consultazione pubblica. Obblighi per gli Stabilimenti RIR Gli impianti RIR devono rispettare obblighi specifici per garantire la sicurezza delle operazioni e prevenire incidenti. Tra i principali requisiti normativi troviamo: Politica di Prevenzione del Rischio di Incidente Rilevante: Un piano che definisce le misure per ridurre al minimo i pericoli. Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS-PIR): Un sistema organizzativo integrato, articolato in 8 punti fondamentali: Politica di prevenzione e integrazione con la gestione aziendale. Organizzazione interna e formazione del personale. Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti. Controllo operativo per ridurre il rischio. Gestione delle modifiche nei processi produttivi. Pianificazione delle emergenze. Monitoraggio e verifica delle prestazioni. Revisione e aggiornamento continuo del sistema. Notifica delle Sostanze Pericolose: Documento obbligatorio per descrivere i materiali trattati e i rischi associati. Rapporto di Sicurezza: Richiesto agli stabilimenti di soglia superiore, fornisce un'analisi dettagliata dei rischi, con valutazioni quantitative delle probabilità e delle conseguenze di eventuali incidenti. Controlli e Pianificazione per la Sicurezza Le autorità pubbliche, in collaborazione con organi tecnici e ispettivi, vigilano sul rispetto della normativa attraverso: Ispezioni periodiche (programmate e straordinarie) per verificare la conformità degli impianti. Supporto tecnico e istruttorie per la valutazione dei rischi. Piani di Emergenza Esterna (PEE), elaborati dalle Prefetture in collaborazione con i Comuni, che definiscono le misure di protezione per la popolazione in caso di incidente. Le ispezioni sono condotte da commissioni composte da esperti di enti come i Vigili del Fuoco, l’INAIL e le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale. Durante queste verifiche, viene controllata l’efficacia dei Sistemi di Gestione della Sicurezza e il livello di conformità agli standard normativi. In caso di irregolarità, possono essere richieste misure integrative per migliorare la sicurezza, che includono: Raccomandazioni per ottimizzare i processi gestionali. Prescrizioni per aggiornare gli impianti o i piani di emergenza. L'Importanza della Prevenzione nel Rischio Industriale La gestione del rischio negli stabilimenti RIR è fondamentale per garantire la sicurezza delle persone e la tutela dell'ambiente. Un approccio preventivo non solo riduce al minimo la possibilità di incidenti, ma promuove anche un miglioramento continuo dei processi di sicurezza e gestione aziendale. Questo approccio integrato consente di affrontare le sfide legate alla presenza di sostanze pericolose con maggiore efficacia, proteggendo al contempo le comunità locali e il territorio.   Fonti: Direttiva Seveso (2012/18/UE) - Normativa europea sulla prevenzione degli incidenti industriali. D.Lgs 105/2015 - Legge italiana che recepisce la Direttiva Seveso. ISPRA - Banca dati nazionale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.  

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