Nel periodo gennaio-settembre 2024, le denunce di infortuni sul lavoro sono aumentate dello 0,5%, con un incremento significativo degli incidenti in itinere. I decessi sul lavoro sono saliti a 776, segnando un +2% rispetto allo scorso anno. Le malattie professionali, invece, hanno registrato un forte aumento (+22%), con picchi nei settori dell’istruzione, sanità e costruzioni. Le denunce di malattie professionali sono aumentate soprattutto nel Sud e tra i lavoratori stranieri, mentre la mortalità sul lavoro ha visto un incremento soprattutto nel settore delle costruzioni e tra i lavoratori più anziani.
Nel periodo gennaio-settembre 2024 sono state registrate 433.002 denunce di infortunio, con un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo aumento è dovuto esclusivamente agli incidenti verificatisi in itinere, ossia durante il tragitto casa-lavoro, mentre i casi di infortuni sul lavoro sono rimasti pressoché stabili. I casi mortali, invece, sono stati 776, con un incremento del 2% rispetto al 2023. Inoltre, sono aumentate in modo significativo le denunce di malattie professionali, che hanno raggiunto quota 65.333, segnando un aumento del 22% rispetto all'anno precedente.
Questi dati sono stati pubblicati nella sezione "Open Data" del sito INAIL, dove è possibile consultare informazioni dettagliate sulle denunce di infortuni (comprese quelle mortali) e malattie professionali fino al mese di settembre. In questa sezione sono anche disponibili tabelle comparative tra i mesi (settembre 2023 vs settembre 2024) e tra i periodi annuali (gennaio-settembre 2023 vs gennaio-settembre 2024). È importante sottolineare che i dati pubblicati sono provvisori e potrebbero subire modifiche con la conclusione dell'iter amministrativo e sanitario relativo a ciascuna denuncia.
Infortuni sul lavoro
Nel complesso, le denunce di infortunio nel 2024 sono aumentate dello 0,5% rispetto al 2023, ma si riscontra una diminuzione rispetto agli anni precedenti, in particolare rispetto al 2022 e al 2019, l'anno precedente la pandemia. Rispetto agli occupati, l'incidenza degli infortuni sul lavoro è scesa dell'11,1% dal 2019 al 2024. A settembre 2024, i casi di infortuni avvenuti in occasione di lavoro hanno mostrato una lieve diminuzione (-0,3%), mentre gli incidenti in itinere (durante il tragitto verso o da il luogo di lavoro) sono aumentati del 5,1%.
Per quanto riguarda i settori, l'istruzione ha registrato il maggiore incremento nelle denunce (+46,9%), seguita dalla sanità e assistenza sociale (+25,1%) e dalla manutenzione e installazione di apparecchiature (+18,8%). Tra le altre categorie con un aumento significativo ci sono la fornitura di servizi legati all'acqua e alla gestione dei rifiuti (+16,2%), il noleggio e i servizi di supporto alle imprese (+14,8%), e le costruzioni (+11,6%).
L'analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+2,3%), seguito dal Centro (+1,2%), Nord-Ovest (+0,6%) e Nord-Est (+0,1%). Il Sud ha registrato una riduzione nelle denunce (-0,7%). Tra le regioni con il maggiore incremento percentuale si segnalano le province autonome di Trento (+14,8%) e Bolzano (+4,5%), l’Umbria (+3,9%), la Sicilia (+3,1%) e la Calabria (+2,6%). D'altro canto, le regioni con i cali più evidenti sono la Basilicata (-5,4%), l’Abruzzo (-4,2%) e l’Emilia Romagna (-1,8%).
A livello di genere, l’aumento nelle denunce è stato registrato principalmente tra le lavoratrici (+1,4%), con una crescita da 150.363 a 152.435 casi, mentre tra gli uomini il numero di denunce è rimasto stabile (280.466 a 280.567, +0,04%). L'incremento è stato particolarmente significativo tra i lavoratori extracomunitari (+5,5%), mentre si è registrato un calo tra gli italiani (-0,3%) e i comunitari (-4,7%).
L'analisi per classi di età mostra aumenti tra i più giovani (under 15, +20,6%), che riflettono soprattutto l'incremento degli infortuni tra gli studenti, anche a causa dell'estensione dell'assicurazione INAIL alle scuole nel settembre 2023. Aumentano anche gli incidenti nelle fasce di età 20-29 anni (+1,7%) e 60-74 anni (+5,5%). Per contro, si osservano diminuzioni tra gli adolescenti (15-19 anni, -2,6%), tra i 30-59enni (-2,7%) e tra gli over 74 (-1,3%).
Casi mortali
Nel periodo gennaio-settembre 2024 sono stati denunciati 776 incidenti mortali sul lavoro, con un aumento di 15 casi rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante l’aumento rispetto all’anno scorso, il numero di decessi è in calo rispetto agli anni precedenti, come nel 2021 (-134) e nel 2020 (-151). L’incidenza dei decessi sul totale degli occupati è scesa da 3,38 decessi per 100.000 occupati nel 2019 a 3,24 nel 2024 (-4,1%), ma è aumentata dello 0,9% rispetto al 2023 (da 3,21 a 3,24). A livello nazionale, si è verificata una riduzione dei casi mortali in occasione di lavoro, che sono passati da 593 a 567, mentre gli incidenti mortali in itinere sono aumentati da 168 a 209.
Il settore che ha registrato il maggior numero di decessi è stato quello delle costruzioni, con 106 morti denunciati (rispetto ai 92 del 2023). Altri settori con un alto numero di decessi sono il comparto manifatturiero (71 casi), il trasporto e magazzinaggio (66 casi), e il commercio (39 casi).
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, si segnala un aumento dei decessi nel Nord-Ovest (da 202 a 219), al Centro (da 138 a 151) e nelle Isole (da 66 a 79), mentre al Sud e nel Nord-Est si sono registrati dei cali. Tra le regioni con gli aumenti più significativi ci sono la Lombardia (+20), il Lazio (+17) e l’Emilia Romagna (+14), mentre per i cali maggiori si segnalano il Veneto (-19), la Campania (-13) e l’Abruzzo (-9).
L’aumento nei decessi mortali riguarda principalmente i lavoratori maschi, con un aumento da 707 a 713 casi, ma anche le lavoratrici, i cui decessi sono passati da 54 a 63. A livello di nazionalità, le denunce mortali degli extracomunitari sono aumentate da 106 a 127, mentre quelle degli italiani sono diminuite da 618 a 605 e quelle dei comunitari sono passate da 37 a 44.
L'analisi per classi di età evidenzia aumenti significativi tra gli over 45, con un incremento delle denunce tra i 45-54enni (+10,1%), i 55-59enni (+2,7%) e gli over 59 (+7,9%). Si sono invece registrate diminuzioni tra i 15-19enni (da 15 a 9), i 25-34enni (da 81 a 72), e i 40-44enni (da 69 a 55).
Al 30 settembre 2024, sono state registrate sei denunce di incidenti plurimi, che hanno causato un totale di 23 decessi, sei dei quali stradali. Nel 2023, durante lo stesso periodo, le denunce di incidenti plurimi erano state 12, con 31 decessi, di cui 17 coinvolgevano mezzi di trasporto.
Denunce di malattia professionale
Le denunce di malattia professionale nei primi nove mesi del 2024 sono state 65.333, con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento è ancora più marcato rispetto agli anni precedenti: +48,7% rispetto al 2022, +61,4% rispetto al 2021, e +106,1% rispetto al 2020. Le patologie più comunemente denunciate sono quelle osteo-muscolari e del tessuto connettivo, seguite dalle malattie del sistema nervoso e dell’orecchio, dai tumori e dalle patologie respiratorie.
I dati evidenziano un aumento delle malattie professionali soprattutto nel settore Industria e servizi (+22,2%), Agricoltura (+21,6%) e Conto Stato (+9%). A livello territoriale, gli incrementi sono stati più pronunciati nel Sud (+31,2%) e nelle Isole (+27%), mentre al Nord-Ovest e nel Nord-Est l’aumento è stato più contenuto (+14,9% e +13,5%, rispettivamente).
Per quanto riguarda il genere, gli uomini hanno registrato un aumento di 8.947 denunce (da 39.372 a 48.319), mentre le donne hanno visto un incremento di 2.831 denunce (da 16.640 a 19.471). Gli stranieri hanno visto un incremento maggiore (+28,1%), con 12.309 malattie denunciate. A livello di età, i maggiori aumenti sono stati registrati tra gli over 60 (+25,9%) e i 50-59enni (+19,9%).
Conclusioni
In generale, i dati mostrano una continua crescita delle denunce di infortuni e malattie professionali, con un'impennata delle malattie professionali, in particolare quelle muscolo-scheletriche e nervose. La flessione nella mortalità e la crescente attenzione ai rischi legati al lavoro da parte delle istituzioni suggeriscono che c'è una maggiore consapevolezza riguardo alla sicurezza sul lavoro, anche se permangono sfide significative, soprattutto in determinati settori e gruppi di lavoratori.
Fonti: Inail